Scelte consapevoli in tempi di inflazione elevata

 

Uno spettro si aggira per l'Europa (e non solo):
lo spettro dell'inflazione





A febbraio in Italia l’inflazione ha raggiunto una crescita sull’anno precedente del 5,7%.
Un dato del genere non si registrava da oltre 40 anni.
 

 
La gran parte di questa crescita è dovuta al caro energia, cosa molto evidente, ahimé, quando ci si ferma a fare il pieno.

La situazione attuale ricorda quella degli anni ’70 che furono segnati da ben due crisi energetiche scatenate da altrettante crisi geopolitiche; la prima innescata dalla Guerra del Kippur nel 1973 e la seconda dalla rivoluzione iraniana nel 1979.

Nel periodo che va dal 1970 al 1985 l’inflazione raggiunse livelli estremamente elevati, superiori a quelli attuali, e in Italia registrò un aumento complessivo del 578%.

 
L’inflazione è il peggior nemico di ogni risparmiatore in quanto erode il valore dei risparmi nel tempo.
Con un’inflazione media del 5% un capitale perde metà del suo potere di acquisto in 14 anni e mezzo. Con un’inflazione del 4% ci vogliono invece 18 anni.
 
Ogni risparmiatore, in qualunque momento storico e della propria vita, si trova di fronte ad una scelta: arrendersi all’inflazione o tentare di contrastarla diventando un investitore.

Se lasciare i propri risparmi in conto corrente li tutela dalla volatilità, allo stesso tempo li condanna ad una progressiva perdita di valore; tanto maggiore quanto è più alta l’inflazione.
 

10.000 euro mantenuti sul conto corrente dal 2007 ad oggi hanno perso circa il 20% del loro potere d’acquisto e oggi valgono poco meno di 8.000 euro.


Un’inflazione come quella sperimentata tra il 1970 e il 1985 avrebbe invece distrutto il 90% del valore dei tuoi 10.000 euro.

 

Investire i tuoi risparmi ti permette di proteggerli dall’erosione dell’inflazione, ma li espone alla volatilità e agli alti e bassi dei mercati. L’investimento non dà alcuna garanzia di successo nel breve periodo, ma è l’unico modo per preservare il valore e il potere d’acquisto dei tuoi risparmi nel tempo.
 

L’oro è comunemente ritenuto un bene rifugio in grado di proteggere dall’inflazione. Meno noto è il fatto che abbia una notevole volatilità e rendimenti molto scostanti.
Dal 1975 ad oggi un investimento in oro ha reso il +924%.

 

 
Un investimento sul mercato azionario globale (MSCI World) nello stesso periodo ha reso il tredicimilanovecentocinquantadue per cento: 13.952%.

L’andamento dell’oro è quella linea gialla, quasi piatta a confronto.
 


 
Anche in un periodo come quello che va dal 1970 al 1985, caratterizzato da alta inflazione e da 2 recessioni, l’investimento azionario è riuscito a difendere il potere d’acquisto.
 


 
 
Se l’inflazione è il peggior nemico di ogni risparmiatore, il tempo, l’interesse composto e la diversificazione sono i migliori amici di ogni investitore.

Maggiore è il tempo che i tuoi risparmi hanno davanti*, maggiori sono i danni che l’inflazione causerà loro. Maggiore è il tempo che hai a disposizione e maggiori saranno i risultati che potrai ottenere investendo con lungimiranza quei risparmi.
 

Una volta che hai questa consapevolezza, puoi fare una scelta ragionata riguardo a cosa sia meglio per te e per il tuo futuro.
 
 
 
*Se non hai nessuno da tutelare, il tempo che hanno davanti i tuoi risparmi coincide con il tuo; nel caso tu abbia figli o nipoti o intenda averne, è con i loro occhi che dovresti guardare almeno una parte dei tuoi risparmi.


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