Chi mi pagherà la pensione fra 30 anni?
L’Italia è un paese stupendo, ha un patrimonio artistico e storico ineguagliabile, detiene infatti (insieme alla Cina) il primato di nazione con il maggior numero di siti Unesco al mondo (55), gode di un clima mite e di una grande varietà naturale, è costellata di città d’arte e borghi stupendi. La cucina mediterranea è poi un fiore all’occhiello della cultura italiana.
Inoltre quello italiano è un popolo molto longevo. Nonostante i numerosi problemi che affliggono il paese, viviamo sempre di più, tanto che la speranza di vita alla nascita è superiore agli 80 anni (uomini 81, donne 85,3), e contiamo ben 14.500 ultracentenari. Il ché, di per sé, è un’ottima notizia. Il problema è che facciamo sempre meno figli.
Siamo sì un popolo longevo, ma siamo anche, e sempre più, un popolo di vecchi.
L’età media degli italiani aumenta inesorabilmente: era di 42,6 anni nel 2009 e in soli 10 anni è salita a 45,7 nel 2019. La natalità diminuisce e con essa il numero di nuovi nati ogni anno è sempre più basso. E anno per anno si riduce anche il numero complessivo di italiani: nel 2019 la popolazione è in calo per il 5° anno consecutivo a 60.317 mila unità, 116 mila meno che nel 2018, nonostante un saldo migratorio di + 143 mila unità. Gli stranieri, mediamente più giovani degli italiani, sono 5,4 milioni, l’8,9% della popolazione.
Il risultato di una maggior speranza di vita e una progressiva diminuzione delle nascite è che nel belpaese ci sono più sessantenni che trentenni e il 35% della popolazione ha più di 65 anni.
Le previsioni non sono incoraggianti. La popolazione italiana sarà composta sempre più da persone anziane (> 65 anni) e sempre meno giovani (<15 anni) e persone in età da lavoro (> 15 e < 65). Bankitalia prevede che nei prossimi 15 anni la popolazione italiana di età compresa fra 15 e 64 anni si ridurrà di oltre 3 milioni di unità.
Se ci saranno sempre più pensionati e sempre meno lavoratori chi verserà i contributi necessari a pagare le pensioni di domani?
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